Processo amministrativo telematico: via libera del Garante privacy

Home 5 NEWS 5 Processo amministrativo telematico: via libera del Garante privacy

Parere favorevole del Garante Privacy sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio di Stato che fissa le regole tecniche per l’attuazione del processo amministrativo telematico, come modalità di trattazione della causa, alternativa a quella unicamente scritta, durante l’emergenza Covid19, nel periodo che va dal 30 maggio al 31 luglio 2020.

Il Garante auspica però che, cessata l’emergenza, Consiglio di Stato e Tar si dotino di una piattaforma gestita direttamente o comunque sotto il loro controllo.

Lo schema di decreto, mancando allo stato una disciplina tecnica specifica, stabilisce le modalità di collegamento, quelle di partecipazione dei difensori e dei magistrati, i tempi di discussione, le garanzie di sicurezza del sistema informativo, nonché lo svolgimento da remoto delle camere di consiglio dei magistrati. La celebrazione del processo in videoconferenza, prevista da un recente decreto legge in alternativa al contraddittorio cartolare, può essere chiesta dalle parti o disposta d’ufficio in qualsiasi udienza pubblica o camerale.

Il Garante ha ritenuto positivo, in particolare, il fatto che non sia consentita la registrazione delle udienze. Questo dovrebbe impedire infatti al provider, che offre il servizio di videoconferenza, di acquisire alcun dato personale al di fuori dei “metadati” necessari per il collegamento video da remoto (identificativi per l’autenticazione coincidenti con gli indirizzi email, indirizzi Ip delle postazioni, data e ora della connessione). Il ricorso alla videoconferenza, inoltre, sarebbe limitato alle sole udienze con presenza dei difensori essendo invece le camere di consiglio decisorie svolte di norma in “audioconferenza”.

Qui il testo del parere N. 88 del 19 maggio 2020

Ultime NEWS

Il “mutuo solutorio” al vaglio delle Sezioni Unite civili della Corte di Cassazione (sentenza n. 5841/2025)

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5841/2025, hanno risolto il contrasto sulla natura del mutuo solutorio, qualificandolo come mutuo tipico e riconoscendone l’idoneità a costituire titolo esecutivo. L’articolo ricostruisce l’intero percorso motivazionale della Corte, esaminando le norme applicate, i precedenti richiamati e i principi di diritto enunciati.

leggi tutto

Cass. civ. 9395/2025: escluso il diritto alla provvigione del mediatore per inadempimento dell’obbligo informativo

Con l’ordinanza n. 9395 del 10 aprile 2025, la Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione torna a pronunciarsi, con particolare rigore argomentativo, in tema di responsabilità del mediatore immobiliare, riaffermando e precisando il principio secondo cui quest’ultimo è giuridicamente tenuto a conformare la propria condotta ai canoni della buona fede oggettiva e della correttezza, declinati alla luce della diligenza qualificata propria della categoria professionale di appartenenza (artt. 1175 e 1375 c.c.).

leggi tutto

Tracciabilità finanziaria e appalti pubblici: cosa cambia dopo il Comunicato ANAC del 26 marzo 2025

Lotta alla corruzione, trasparenza nei contratti pubblici, responsabilità condivise lungo tutta la filiera degli appalti. Sono questi i pilastri su cui si fonda il recente Comunicato del Presidente dell’ANAC, datato 26 marzo 2025, che fa il punto sull’attuazione della normativa in materia di tracciabilità finanziaria. Un tema tecnico, ma fondamentale per la legalità e la buona amministrazione.

leggi tutto

Eredità digitale: il decalogo del Consiglio Nazionale del Notariato

Con la progressiva digitalizzazione della vita quotidiana, i confini tradizionali del concetto di “eredità” si sono ampliati, fino a ricomprendere non solo beni materiali ma anche risorse immateriali, come dati e contenuti digitali. il Decalogo sull’eredità digitale, pubblicato il 6 marzo 2025, a cura del Consiglio Nazionale del Notariato, si propone come strumento informativo e pratico rivolto ai cittadini, affinché possano pianificare per tempo la trasmissione delle proprie risorse digitali, evitando contenziosi e disguidi.

leggi tutto

Le case mobili? Non sono più “mobili”. Il Consiglio di Stato chiarisce i limiti tra precarietà e trasformazione urbanistica

Il Consiglio di Stato (Sez. VI, sent. n. 2597/2025)  interviene nuovamente sul tema della qualificazione giuridica delle cosiddette “case mobili” installate all’interno delle strutture ricettive all’aperto. Una questione che ha forti implicazioni in ambito catastale, urbanistico ed edilizio, e che impatta in modo significativo sull’operatività di campeggi e villaggi turistici.

leggi tutto